Juanpa Cadario: 34 Copa America, Vasco Vascotto se anima y habla de todo

34 Copa America, Vasco Vascotto se anima y habla de todo



Fuente info Farevela

Coppa America 34: parla Vasco Vascotto, "vi dico io quello che gli altri non dicono"

09/02/2011 Autore: Michele Tognozzi

Trieste- Continua il nostro giro di opinioni tra i velisti italiani che hanno fatto o che faranno la Coppa America. Dopo Francesco Bruni e Lorenzo Bressani è la volta di Vasco Vascotto, già skipper di Mascalzone Latino a Valencia 2007. Il velista di Muggia non ha peli sulla lingua e attacca apertamente la visione di Russell Coutts.
Questa intervista è stata condivisa con i colleghi VSail di Pierre Orphanidis e Zerogradinord di Mauro Melandri, che l'hanno pubblicata in contemporanea a noi di Farevelanet.

Allora, chi ha letto la sua pagina Facebook ieri l'ha vista un po' arrabbiato per questa nuova Coppa America.

Vasco Vascotto Più che arrabbiato sono deluso, perché mi sembra che chi ha vinto in modo legittimo l'ultima Coppa poi non abbia pensato di fare il bene della vela.

Ma storicamente il defender ha sempre avuto dei privilegi, è sempre stato così.

VV Certo, va benissimo, ma poi il difender deve anche aspettarsi delle critiche da parte di un ambiente. L'opinione comune del 98 per cento dei veisti è contraria e penso anche quella dell'80 per cento dei giornalisti con cui ho parlato... che poi non si esprimano per paura di ritorsioni o altro è un'altro discorso. Posso dire, dopo 40 anni di vela, che in banchina non c'è mai stato tanto malcontento come adesso, dopo la decisione di fare la Coppa con i cat.

Ma non sarà arrabbiato perché è rimasto senza lavoro in Coppa?

VV Devo dire che non ho mai avuto tanto lavoro come adesso, quindi nella mia vita professionale sono estremamente contento di ciò che sto facendo. Sto semplicemente dicendo quello che gli altri non dicono o che hanno paura di dire. Sto dicendo quello che sento in banchina, andando a fare le regate. La Coppa America futura è al momento una Coppa di pochi, mi sembra, o comunque sia non è neanche una Coppa che costerà poco come è stato propagandato. Non è una Coppa fair, perché sappiamo già quale sarà il vincitore della prossima Coppa. Mi sembra che questo sia evidente. Di conseguenza, si sono battuti (Oracle Racing, Ndr) per una Coppa fair nell'ultima edizione… benissimo, ma non mi sembra che si stiano comportando in tal senso ora. Non mi sembra che ci siano queste grandi discussioni tra loro e il challenge of record, non mi sembra. Ho sentito voci di amici interni al team. Non credo che questa Coppa sarà un successo e comunque sinora non lo è. Se si voleva risvegliare l'attenzione verso una Coppa diversa mi sembra che ciò non ci sia. C'erano più iscritti a Valencia nel 2008, in un momento di crisi economica come quello attuale, per l'ipotesi del 90 piedi (l'AC90 la cui stazza era stata studiata da Alinghi, Ndr) che non adesso per la Coppa di Ellison. Tutto questo entusiasmo non c'è e i velisti non sono contenti. Se nell'ultima Coppa 2007 a Valencia c'erano mille velisti, persone di team, la prossima sarà una Coppa di 50, 80, 100 persone, se questo è lo show, se questo significa fare il bene della vela, a me pare che siamo fuori strada. Io non voglio smontare la prossima Coppa, a cui auguro i più grandi successi, ma mi pare che stiamo andando dalla parte sbagliata e questo disappunto lo si è visto anche a Key West, durante le premiazioni, quando qualcuno è salito sul palco ed è stato fischiato.

Stamattina abbiamo visto il sesto sfidante, Energy Team, si parla anche di potenziali challenge in Asia, Cina, Corea, non credi che il futuro non possa essere così nero?

VV Io non vedo nero ma … guardo la realtà. Ciò che ha detto pochi giorni fa il challenge of record, che dovrebbe essere certamente dentro, ovvero che forse non ci sarà perché non riesce a trovare i soldi vuol dire che tutto ciò che stanno creando non è così attrattivo. Un team come Mascalzone, che ha sempre trovato il budget, adesso che è Challenger of Record non li trova?... vuol dire che non ci siamo.

Non si può paragonare la situazione economica del 2003-2005 con quella attuale. A quel tempo, in Italia e in Spagna, c'era euforia, oggi c'è una forte crisi economica…

VV Cinque anni fa sì. Ma due anni fa, quando c'erano venti iscritti per la Coppa sui 90 piedi che hanno versato soldi per iscriversi, la crisi già si sentiva. Questa nuova formula, che doveva portare entusiasmo, ti pare abbia portato entusiasmo?

Posso dire che almeno si vede l'ingresso di paesi nuovi, come l'Australia, due team francesi…

VV Ma è sicuro che ci saranno? Sarei felice se tutto andasse per il meglio. Lasciate perdere l'interesse personale. Sto esprimendo il pensiero del novantotto per cento dei velisti. Di questo sono non certo: sono certissimo. E, come dicevo, dell'ottanta per cento dei giornalisti. Tutti si chiedono perché non si è fatta la Coppa con i monoscafi. Un evento tradizionale, che avrebbe dato lavoro a tutti. Erano tutti pronti a partire. TeamOrigin era pronto a partire. Team New Zealand stesso esprime ancora dei forti dubbi. E' vero, ci saranno probabilmente dei team nuovi, speriamo che portino una nuova ventata. Io ancora non li ho visti, non sono sicuro che ci siano. E poi ci sono i francesi. Oggi Team Energy ha dichiarato un budget di 70 milioni. Alla faccia del risparmio. Alla faccia del fatto che, siamo a febbraio, e ancora non si sa dove saranno le prossime regate. Io non vedo tutta questa programmazione. Vedo della gente che sta lavorando, mi auguro con entusiasmo. Però già oggi posso dire chi vincerà la prossima Coppa America. Ricordati che l'ultima Coppa è stata bloccata perché non era fair. Allora dico: se loro erano Cappuccetto Rosso e Alinghi il lupo cattivo, voglio capire chi è Cappuccetto Rosso questa volta, perché intorno vedo solo lupi cattivi.

Al momento, però, non c'è alternativa. Il passaggio ai catamarani non potrebbe essere positivo? Non potrebbe essere come passare dalla bicicletta alla moto?

VV Dire che si passa dalla bicicletta alla moto è come dire che si passa da una cosa antica a una più moderna. Innanzi tutto lasciami dire che il catamarano esiste da cinquanta, settant'anni. O anche più. Non c'era bisogno di vincere la Coppa America per fare la rivoluzione. I catamarani esistevano già. Se per tanti anni la Coppa è esistita in un certo modo, vuol dire che un motivo c'era. La Coppa del 2007 è stata la più bella in assoluto. Non mi pare di ricordare un solo momento di crisi. Zero assoluto. Se si vuole cambiare la Coppa più bella di sempre con qualcosa di diverso, devi puntare su qualcosa di certo. Ora faccio io una domanda a tutti: vi sembra che la rivoluzione proposta abbia portato con sé dei benefici? La risposta mi sembra assolutamente chiara. E poi, non sono così convinto che una gara in moto sia più entusiasmante di una gara in bicicletta. Sempre che entrambe siano eque e sane… Alla prossima Coppa America parteciperanno team con undici velisti, mentre prima in barca si andava in diciassette o trentaquattro a seconda di quante barche si mettevano in acqua...

…costruendo due barche puoi impegnare ventidue velisti…

VV …contro i trentaquattro-trentacinque di prima. Se i budget vengono tagliati a spese delle risorse umane mi sembra che non si stia facendo il bene della vela. La vela, per essere promossa, deve portare tanti velisti in acqua. Non sempre meno velisti in acqua. Mettiamoci dei motori, mettiamoci qualche altra ca...ta, così andremo a fare le regate virtuali, davanti al computer. E poi è tutto da dimostrare che le regate con i catamarani saranno più belle e divertenti. Spero davvero di non essere l'unico a parlare in tal senso. Io mi prendo le mie responsabilità, lo sto dicendo a voi e lo dirò anche ad altri, in quanto mi sembra logico che qualche critica arrivi alle orecchie di chi sta comandando adesso. Io ho ascoltato in silenzio le critiche che sono state avanzate ad Alinghi in passato e ho ascoltato in silenzio tutti i proclami di Oracle del passato. Mi aspettavo da lui, che ha fatto tanto casino, qualcosa di meglio, un po' più di serietà. Viva il circuito MedCup, questo lo posso urlare chiaramente, e il fatto che ci siano, in un momento di crisi come questo, sei-sette barche nuove iscritte è il chiaro sintomo che la gente ha voglia di qualcosa di serio sui monoscafi, di quanto la gente voglia i monoscafi e che i team preparati vogliono i monoscafi. Questo è evidente. E la MedCup non è un circuito alla portata di tutti, specie in un periodo di crisi come questa. Eppure, evidentemente, ce n'è necessità. Quello che posso affermare è che fino all'altro ieri il team favorito per vincere la prossima Coppa America era Team New Zealand e, secondo me, queste nuove regole, sono state fatte quasi essenzialmente per penalizzare un team forte come lui. Preparato, serio, con velisti che hanno fatto la gavetta. Che hanno perso, ma hanno anche vinto la Coppa. Così facendo li hanno smembrati. Vecchi velisti, che ormai avevano creato un gruppo, sono stati smobilitati. Team New Zealand ormai è un team fatto di poche persone: sempre che vada avanti. Ha perso ormai tutta la sua forza. Per TeamOrigin è la stessa cosa. Era un team pronto, probabilmente, a vincere la prossima Coppa. Facendo così lo hanno smembrato, gli hanno levato il loro potere. Lo hanno reso debole, come hanno fatto con Team New Zealand. Allora, se questo è il metodo per vincere la prossima Coppa America, a me sembra una ca...ta. Se non ci piace il catamarano, almeno affidiamoci all'aspetto sportivo. Nello sport della vela c'erano dei team preparatissimi, seri, che avevano fatto i passi giusti: sono stati smontati. Gli è stato detto: "Da oggi in poi si va con i catamarani. Visto che siete forti lo facciamo con catamarani in cui si va in undici, così la metà delle persone che avevate contattato resta a casa". Queste sono le strategie e le cose che fanno male alla vela.

Crede che a lungo termine la coppa con i catamarani faccia male alla vela quindi? E il fatto che magari nel 2017 o nel 2020 ci possa essere un nuovo team forte come, ad esempio, Artemis?

VV Nel 2017 Artemis sarà fortissimo? Son felice per loro. Io so solo che nel 2011 la Coppa America, invece di aver fatto un passo avanti, si ferma. Tutti eravamo felici quando Oracle ha vinto nel 2010 contro Alinghi. Abbiamo detto: "Inizia un nuovo mondo, una nuova era. Finalmente". Ora vi faccio una domanda io: siete ancora così felici o avete qualche dubbio in più? Io non sono colui che ha il senso della verità, ma dico che la Coppa del 2007 è stata la più bella della storia della vela. C'è qualcuno che può dire il contrario? No, non c'è nessuno e ne sono convinto. La cosa che serve alla prossima Coppa, grazie al vostro servizio di giornalisti e blogger, è la visibilità. Se adesso mi state intervistando è perchè grazie a quella del 2007, a quel tipo di Coppa America, siamo diventati più famosi e non sono convinto che quelli che usciranno dalla prossima America's Cup avranno altrettanta visibilità. Questo per farvi capire che stiamo facendo un passo indietro. E non dovrebbe essere così.

Ora parliamo un po' di lei. Cosa farà in questa stagione?

VV Io sarò nel circuito Audi MedCup con Matador, il TP52 di Alberto Roemmers, che ad aprile presenterà il nuovo team e, diciamo così, un nuovo sponsor, ma soprattutto un nuovo yacht club molto serio…

Si riferisce ad Audi Azzurra Sailing Team, giusto?

VV Beh, aspettiamo l'ufficialità prima di dire qualcosa. Comunque sono molto contento, perché è una grande opportunità per me regatare nel circuito più organizzato e professionistico del momento. Poi non mancherò in altri eventi, come la Primo Cup di Montecarlo, il mondiale Farr 40 a Sydney, i Melges 32 a Miami. Insomma, le regate non mi mancano…

Dalle sue parole sembrerebbe che lei non è un velista in cassa integrazione e non dice ciò che ha detto contro la prossima Coppa America perché non riesce a trovare un team che la assuma.

VV No, no, no. Guardate, gli impegni non mi mancano. Sto bene e son contento. Ma probabilmente anch'io, qualora ci fosse l'opportunità, farei la Coppa con i catamarani. Ma ripeto, per me è un grande passo indietro. Anche Team New Zealand sarà costretto a fare i catamarani, come altri team. Ma tra essere costretti ed essere contenti c'è una grossa differenza ed è tutta un'altra cosa. So che molta gente non sarà d'accordo con ciò che sto dicendo e ho detto, ma non mi stancherò mai di ripeterlo: l'ottanta per cento dei giornalisti e il novantotto per cento dei velisti concorda con me.

L'opinione di Vascotto pare rispecchiare quella dei velisti, e sono molti, non direttamente coinvolti nel progetto di Oracle Racing. Come ogni rivoluzione ci sono contenti e scontenti. Secondo Vasco, le sue considerazioni sono, per quanto ci ha detto oggi telefonicamente, "condivise dal 98 per cento dei velisti".
Un'intervista al vetriolo, che vi proponiamo in forma integrale. Vedremo nei prossimi mesi chi avrà ragione. Al di là dei motivi tecnici legittimamente da esplorare (gli spettacolari AC45, i catamarani AC72, le ali rigide, match race) il cuore della questione sembra essere sempre lo stesso: riuscirà qualcuno a essere competitivo contro i budget stellari e il vantaggio tecnologico di Oracle Racing? Verrebbe quasi da tifare subito per i kiwi o i francesi Peyron, che di multiscafi ne sanno molto. L'unica certezza, lo ripetiamo ancora, è che per assistere a un bel match bisogna essere in due.